Non tutte le imprese nascono da un business plan. Alcune nascono da una chiamata. Non telefonica, ma interiore. Quella che ti dice: “O ti svegli o resti fermo.” È da lì che parte la storia di Antonio Fiorentini — per gli amici, Nino — e della sua compagna di vita e d’impresa, Deborah Ferro. Due strade diverse, stesso destino: costruire qualcosa che tenga insieme efficienza e umanità.
Nino ha cominciato come tanti: con zero coordinate e trenta consegne da fare al buio. Ma a differenza di tanti, non si è perso. Ha imparato il mestiere da chi non perdonava gli errori, ma premiava chi aveva fame. In Univex, ha guidato e gestito come se ogni veicolo avesse il suo nome scritto sulla portiera. Non era un dipendente. Era una presenza.
Deborah, invece, arrivava da un altro mondo. Quello silenzioso dell’ascolto, della cura, del volontariato fatto senza applausi. Ha messo le mani, il cuore e la testa al servizio degli anziani autosufficienti. Da quell’esperienza è nato LifeCare: un modello di assistenza non sanitaria, pensato per stare accanto senza invadere, per aiutare senza sostituire.
Nel 2021, le due strade si sono incontrate in un’unica impresa: Unigroup Service S.a.s. Un’impresa che non si limita a trasportare merci o fornire servizi: costruisce fiducia, un viaggio alla volta.
Che si tratti di gestire una consegna urgente o di scegliere l’operatore giusto per una nuova casa famiglia, il criterio è lo stesso: fare le cose bene, con serietà e con presenza. Perché quando il lavoro è nato dalla fatica vera, dal rispetto guadagnato e non preteso, nessuna decisione è superficiale.
“Si può fare impresa senza perdere l’umanità. Basta ricordarsi da dove si è partiti.”